Stai pensando di sottoporti a un intervento di implantologia ma il rischio di fallimento dell’intervento ti spaventa? Oppure pensi di avere problemi con il tuo impianto dentale?
Prenditi alcuni minuti del tuo tempo e cerca di capirne di più sull’argomento; analizzeremo insieme i tassi di fallimento implantare negli ultimi dieci anni, le relative cause e le soluzioni realmente praticabili. Alla fine capiremo come e perché la probabilità che un impianto fallisca non deve fare paura.
Se hai deciso di sottoporti a un intervento di implantologia o lo hai già fatto, sai bene di cosa parliamo. Con parole semplici, un impianto dentale è un perno inserito all’interno dell’osso che, dopo l’estrazione del dente, svolge la funzione di radice e sostegno. Gli impianti dentali permettono alla protesi di funzionare come denti naturali, riabilitando la normale funzione masticatoria e donandoti quel sorriso che avevi perso da tempo.
Ma un impianto dentale è per sempre? Leggiamo alcune statistiche.
Percentuali di fallimento di un impianto
Sebbene i benefici degli impianti dentali siano innumerevoli, a volte si può incorrere in un fallimento implantare. I motivi sono vari anche se mancata osteointegrazione e sopraggiunte complicanze sono le principali cause che portano all’instabilità degli impianti dentali e quindi a un insuccesso.
Secondo un recente studio dell’AAOMS (Associazione Americana per la Chirurgia Orale e Maxillo- Facciale), ogni 100 casi di impianti ne falliscono mediamente solo 5.
Ogni anno in Italia 1 milione di persone si sottopone a cure odontoiatriche per l’inserimento di impianti dentali o per risolvere gravi problematiche. Su un milione di pazienti, 50.000 sono costretti a tornare dal dentista.
Così sono migliaia gli italiani che ogni anno, dopo aver sborsato cifre non indifferenti per cure dentistiche che poi hanno portato a un fallimento, sono costretti a ritornare dal dentista per ovviare ai problemi sopraggiunti.
Vediamo ora quali sono le cause di un fallimento implantare.
Cause dell’insuccesso implantare
Il fallimento implantare non è dovuto al rigetto dell’impianto da parte del nostro organismo. Al contrario, il titanio di cui l’impianto è composto è del tutto biocompatibile con il nostro organismo, il quale non lo riconosce come un corpo estraneo e quindi non tenta di espellerlo.
Quando un impianto fallisce, le cause possono essere di due tipi:
- cause di breve periodo (da poche settimane dall’intervento a qualche mese);
- cause di lungo periodo (dopo mesi o anni).
Fallimento implantare nel breve periodo
Se un impianto fallisce in poche settimane o in pochi mesi dall’intervento significa che il processo di osteointegrazione non ha avuto luogo. Sebbene l’impianto sia stato inserito, esso non è riuscito a saldarsi con l’osso. I fallimenti che possono occorrere nel breve periodo sono principalmente di ordine “biologico”, ovvero relativi ai tessuti quali osso e gengiva. Le cause di tale insuccesso possono essere:
- infezioni in corso nell’area adiacente all’impianto come perimplantiti o mucositi perimplantari;
- movimento dell’impianto durante la fase di guarigione;
- afflusso sanguigno insufficiente all’area trattata che impedisce l’osteointegrazione.
Fallimento implantare nel lungo periodo
Nella maggioranza dei casi l’osteointegrazione avviene con successo, eppure qualcosa potrebbe comunque andare storto dopo mesi o addirittura anni. Solitamente, dopo qualche anno, oltre a quelli biologici, iniziano a manifestarsi anche i fallimenti di tipo “meccanico” come frattura e svitamento dell’impianto. Entrambe le tipologie di insuccesso possono essere dovute a diversi fattori:
- inesperienza del dentista, inadeguatezza dei materiali o delle tecniche usate;
- fumo eccessivo;
- complicanze dovute al diabete;
- obesità;
- radioterapia;
- bruxismo e trauma occlusale;
- scarsa igiene orale e infezioni batteriche.
È opportuno sottolineare che la credenza che l’osteoporosi possa portare al fallimento dell’impianto è ormai un concetto superato. Come dimostrato da una recentissima revisione sistematica, i pazienti con osteoporosi reagiscono esattamente come i pazienti non affetti da tale disturbo.
1. Inesperienza del dentista e superficialità
I fattori che possono causare un fallimento implantare sono numerosi. Ma molto spesso all’origine dell’insuccesso compaiono:
- la scarsa qualità dei materiali usati in fase di intervento;
- un numero di impianti non sufficiente a garantire il successo del trattamento;
- l’inesperienza del dentista.
Per questo motivo è importante rivolgersi ad un centro specializzato, in modo da evitare di incorrere in spiacevoli sorprese. Certamente l’esperienza dell’odontoiatra e la tipologia di materiali usati fa la differenza, ma le tecniche e la strumentazione utilizzata sono anch’esse essenziali.
2. Fumo
Per un fumatore è bene sapere che il fumo eccessivo è una delle principali cause di fallimento implantare. I fumatori sono maggiormente esposti all’insorgere di infezioni che, a lungo andare, portano a instabilità dell’impianto e quindi all’insuccesso implantare.
3. Diabete
Quando il tasso di glicemia nel sangue è alto e non è adeguatamente curato, si creano forti squilibri e sollecitazioni cellulari, che col tempo distruggono i tessuti che sostengono l’impianto. Questo porta l’impianto stesso a essere meno stabile e a fallire.
4. Obesità
Forse non tutti lo sanno, ma l’obesità è considerata da molti ricercatori come una vera e propria patologia del metabolismo; ecco perché alcune ricerche evidenziano una correlazione diretta tra l’obesità e la parodontite. Se pensiamo infatti all’eccesso di peso come a una patologia del metabolismo, è possibile ritenere che l’obesità possa portare a lungo andare a casi di perimplantite (la parodontite nel caso di impianti) e alla perdita dell’impianto.
5. Radioterapia
La radioterapia è fondamentale nella cura di varie forme di tumore, tuttavia essa ha un forte impatto sulle probabilità di fallimento di un impianto, soprattutto se è concentrata nell’area del cranio o del collo. Il rischio di fallimento per un impianto inserito in un osso esposto a radiazioni può aumentare fino al 174% rispetto a un impianto inserito in una struttura ossea non esposta a radioterapia.
6. Bruxismo e trauma occlusale
Se soffri di bruxismo o digrignamento notturno dei denti, sappi che in tal caso gli impianti dentali sono costretti a sopportare un carico e una pressione ben oltre le loro possibilità. Questo col tempo potrebbe causare il fallimento implantare.
7. Scarsa igiene orale e infezioni batteriche
Non dimenticare che la cura della protesi dentale è importante esattamente come quella dei tuoi denti naturali. La mancanza di un’adeguata igiene quotidiana può far insorgere infezioni batteriche ad opera dei microbi della placca che, se trascurate, portano a perimplantite e -nella peggiore delle ipotesi- alla perdita dell’impianto. Ricordati di riservare alla tua protesi le stesse attenzioni che si dovrebbero dedicare ai denti naturali.
Come si riconosce un caso di fallimento implantare
A questo punto ti starai chiedendo quali sono i campanelli d’allarme in caso di fallimento implantare e quali sono le indagini da condurre.
Gli impianti dentali si differenziano per progettazione, tecniche chirurgiche di inserimento e tempi di carico delle protesi. Per questo i casi di fallimento vanno indagati seguendo metodi di volta in volta differenti. Se pensi che il tuo impianto stia presentando dei problemi, tieni conto che i principali segni e sintomi sono i seguenti:
- gonfiore, dolore e sanguinamento spontaneo della zona interessata causati dalla placca batterica;
- presenza di sapore metallico alla salivazione;
- evidente mobilità della protesi fissa (mobilità orizzontale o verticale o rotatoria).
Se avverti uno di questi sintomi, rivolgiti subito ad un odontoiatra esperto e sottoponiti a controlli approfonditi. È l’unico modo per capire con tempestività se stai andando incontro a un fallimento implantare.
Conseguenze del fallimento implantare
Quali rischi corro in caso di fallimento implantare? Se condividi questo dubbio, puoi tirare un sospiro di sollievo. Nonostante il fallimento implantare coincida con la perdita dell’impianto stesso, il paziente non va incontro a conseguenze gravi ed è quasi sempre possibile porvi rimedio.
Al di là del disagio percepito nell’immediato, un fallimento dell’impianto non dovrebbe lasciare danni permanenti se eseguito da personale preparato. Il piccolo foro praticato per l’inserimento del perno ha dimensioni contenute e tende a rimarginarsi esattamente come avviene nei casi di perdita naturale di un dente. In caso di nuovo tentativo di inserimento, questi fori saranno riutilizzati, con le accortezze del caso, per il posizionamento dei nuovi impianti.
Il fallimento implantare si verifica anche se l’intervento viene eseguito da un esperto implantologo. È altrettanto vero, però, che ciò verifica soprattutto in situazioni complesse e quindi più a rischio. Per questo è estremamente importante affidarsi a implantologi con molta esperienza alle spalle, che siano in grado di offrire ottime garanzie di successo degli impianti e che, anche in caso di fallimento, riescano a porvi rimedio utilizzando strumenti e tecniche specifici. In quasi tutti i casi il secondo tentativo va a buon fine e garantisce ottime possibilità di riabilitazione.
Soluzioni e rimedi a un impianto che fallisce
Rimediare al fallimento di un impianto non solo è possibile, ma ha anche ottime possibilità di successo. È necessario però che la struttura a cui ti rivolgi disponga di tecnologie all’avanguardia che consentano di avere un quadro chiaro della tua situazione clinica, di comprendere con esattezza i motivi dell’insuccesso e di pianificare in ogni minimo dettaglio il secondo intervento.
Ma la tecnologia da sola non basta. È inoltre necessario che l’odontoiatra abbia molta esperienza, dal momento che solo centinaia di interventi alle spalle permettono di individuare la soluzione migliore per ogni paziente.
In caso di fallimento dell’impianto è fondamentale che la struttura o lo studio in questione collabori con un’equipe specializzata e che investa in sofisticati strumenti diagnostici (TAC Cone Beam, laboratorio odontotecnico interno, sala operatoria, ecc.). È la combinazione di competenza dell’equipe e di attrezzature all’avanguardia che determinerà il successo del secondo tentativo.
Considerazioni finali
Sebbene esista la possibilità che l’intervento chirurgico fallisca, se l’odontoiatra è esperto, usa materiali di qualità e si avvale di strumenti diagnostici di ultima generazione, il rischio è estremamente basso. Tieni presente che le stime di successo degli impianti a dieci anni dall’intervento sono del 95%. Tuttavia, non puoi escludere a priori che tu non faccia parte del restante 5% dei casi.
In questa eventualità è fondamentale sapere di avere affidato la propria salute a un centro specializzato in implantologia, che possa offrire un ventaglio di soluzioni ampio e che sia per questo in grado di rimediare al fallimento con un secondo tentativo. Una clinica ben attrezzata, che usa tecnologie sofisticate, i materiali migliori e che si avvale di personale esperto saprà certamente rimediare a un fallimento implantare. Nelle giuste mani, un fallimento implantare non deve spaventarti.
Se avevi ancora dei dubbi, ora non hai più scuse per ritrovare il tuo sorriso e affidarti responsabilmente all’implantologia dentale. Non c’è niente di meglio che riavere il tuo sorriso e sentirti dieci anni più giovane.